Di diete, si sa, ne esistono diversi tipi, con i titoli più fantasiosi. Spesso prendono il nome dal medico, o sedicente tale, che l’ha inventata, o dall'alimento principale che la compone, o dal numero di giorni consigliati. Ognuno sostiene di essere la più efficace di tutte e, purtroppo, a volte è solo questione di moda del momento.
Non è il caso di quella di cui vogliamo parlare, cioè la dieta a basso residuo. Quest’ultima, infatti, viene consigliata dal medico in presenza di patologie particolari, come il morbo di Crohn o la colite ulcerosa, oppure dopo un intervento chirurgico, per accelerare il recupero. Lo scopo è quello di limitare i cibi che vengono digeriti più lentamente a favore di quelli più digeribili, per limitare il numero dei movimenti intestinali, riducendo in questo modo anche i sintomi dolorosi di una infiammazione, come crampi, gonfiore, diarrea. Bisogna precisare che la dieta non cura la malattia.
Nella dieta a basso residuo, viene limitato il consumo di fibre e di altri alimenti di origine vegetale, che il paziente non digerisce con facilità. Gli alimenti ricchi di fibre comprendono il pane integrale, cereali integrali, frutta secca e frutta a crudo.
Chiaramente, questo regime alimentare può essere seguito per un periodo di tempo limitato, perché limita fortemente l’apporto di fibre e di altre sostanze nutritive importanti.
CIBI CHE POSSONO ESSERE CONSUMATI
Dopo queste premesse, cerchiamo di capire quali sono i cibi che possono essere consumati quando si segue una dieta a basso residuo.
CEREALI:
- pane bianco raffinato: crackers semplici.
- cereali cotti, come farina, di frumento e anche di granoturco.
- cereali freddi, come riso soffiato e corn flakes.
- riso bianco, pasta
FRUTTA:
La frutta si deve consumare sbucciata e priva di semi, in quanto la buccia e i semi di molti frutti sono ricchi di fibre. Sono consigliati:banane mature, cantalupo (varietà di melone), avocado, frutta in scatola o cotta senza semi.
VERDURA:
- verdure fresche ben cotte; verdure in scatola senza semi, come punte di asparagi, spinaci, fagiolini, carote, zucca
- patate cotte, senza buccia.
LATTE E LATTICINI:
E’ possibile consumare latticini, ma con moderazione. Il latte e i suoi derivati non contengono fibre, ma in alcune persone che soffrono di intolleranza al lattosio possono causare sintomi come crampi e diarrea. In alternativa, si possono assumere integratori di lattasi.
CARNE E PROTEINE:
Si possono consumare la maggior parte delle carni, inclusi manzo, agnello, pollo, maiale, ed anche il pesce, purché senza lische. Nessuna controindicazione nemmeno per le uova.
SALSE E CONDIMENTI:
Possono essere assunti le seguenti salse e condimenti:
- margarina, oli e burro
- maionese e ketchup
- panna acida
- salsa di soia
- miele e melassa.
DOLCI E SNACK:
Pur se con moderazione, si possono mangiare i seguenti dolci:
- torte e biscotti semplici
- budini, crema pasticcera, sorbetto
- gelato, ghiaccioli
- caramelle dure
- wafers alla vaniglia, pretzel.
BEVANDE:
La dieta consente il consumo di:
- caffè, tè e bevande gassate decaffeinate
- latte
- succhi di frutta senza semi o polpa, come succo di mela, o succo di mirtilli.
ALIMENTI DA EVITARE
Concludiamo, infine, con l’elenco dei prodotti che nella dieta a basso residuo vengono generalmente evitati:
- semi, frutta secca, noci di cocco
- prodotti integrali, incluso pane integrale, cereali integrali, crackers integrali, pasta o riso integrali.
- frutta a crudo o secca, come prugne, frutti di bosco, fichi, uva passa.
- buona parte delle verdure a crudo
- alcune verdure cotte, come piselli, broccoli, cavolini di Bruxelles, cavolo, mais, cavolfiore, patate con la buccia, fagioli al forno.
- burro di arachidi, marmellate, confetture
- sottaceti, olive, crauti, popcorn.